Progetto Caleidoscopio

La realizzazione del progetto WikiSchool ha assunto come oggetto privilegiato di ricerca la Scuola Secondaria di primo grado, le sue finalità, il suo assetto organizzativo e la strutturazione della sua offerta formativa caratteristica. Ciò ha condotto a una approfondita riflessione sulle scelte fondamentali sottese alla progettazione e realizzazione del curricolo e sta promuovendo, in parallelo, l'elaborazione di indicatori efficaci per uno specifico profilo professionale dei docenti.

Tra gli aspetti che tale approccio ha evidenziato, è emerso, in particolare, il fatto che questo segmento scolastico 'di mezzo' accompagni i preadolescenti in una fase cruciale del loro percorso di crescita e orienti la loro transizione dalla scuola di base alla secondaria di secondo grado.

Proprio alle azioni di accoglienza, accompagnamento e orientamento, quindi, i docenti della scuola hanno voluto dedicare particolare attenzione, consapevoli della necessità di interpretare insieme ai ragazzi, attraverso momenti comunicativi efficaci, le esperienze formative vissute e rispondere, così, al loro primario bisogno di pensarsi, comprendersi, specchiarsi, autovalutarsi.

In termini operativi, questa prospettiva ha condotto a sistematizzare tre pratiche ormai consuete nella scuola e a integrare la loro documentazione in un unico strumento, flessibile e in continua evoluzione: il caleidoscopio, appunto.

Le pratiche

L'accoglienza

Fin dall'accoglimento della richiesta di iscrizione alla Scuola, comincia una articolata raccolta di informazioni sui futuri allievi, che si sviluppa in tre fasi e prevede: nell'anno precedente l'effettiva frequenza, l'analisi delle valutazioni conseguite al termine della classe quarta della scuola primaria, l'acquisizione, ove consentita, di informazioni dai docenti della Scuola Primaria stessa, un test di ingresso pluridisciplinare; nella prima settimana di frequenza, l'osservazione sistematica dei nuovi alunni da parte dei docenti, durante una serie ragionata di attività diversificate, svolte da gruppi di apprendimento variamente aggregati (per valutare diverse dinamiche relazionali e consentire una migliore conoscenza tra tutti gli allievi e di tutti gli allievi con tutti i docenti); dopo la formazione definitiva dei gruppi classe ed entro il primo mese di scuola, colloqui strutturati tra i docenti e gli adulti di riferimento di ciascun allievo, anche al fine di raccogliere informazioni utili per la progettazione di percorsi individualizzati (punti di forza e di debolezza, percorso scolastico pregresso e aspettative, autonomia nella gestione di materiali e compiti, ecc.), ma soprattutto di gettare le basi per una più proficua alleanza educativa.

La valutazione formativa intermedia

Nel corso dell'anno sono previsti quattro momenti di valutazione.

Infatti, oltre alla valutazione 'ufficiale' di febbraio e giugno, a dicembre e ad aprile viene predisposto un documento di valutazione formativa che informa alunni e genitori sull'andamento, sia per quello che riguarda il comportamento, sia per quello che riguarda le singole discipline. La valutazione non è espressa con voto numerico, ma è espressa in livelli e fa riferimento alla situazione specifica di ciascun allievo.

Tale documento viene consegnato all’alunno durante un colloquio individuale, in cui si cerca di favorire la responsabilizzazione e la consapevolezza dello studente, la riflessione sulle proprie esperienze e sui propri apprendimenti, in una logica di apprendimento permanente.

Una descrizione più dettagliata delle procedure valutative e degli strumenti si trova alla pagina Valutazione degli apprendimenti

Il tutoraggio per l'orientamento

Le pratiche di orientamento si concretizzano in un vero e proprio percorso di tutoraggio, supportato da una procedura e uno strumento condivisi.

  1. I docenti di Italiano svolgono una Unità di apprendimento propedeutica, legata alla scoperta e all'espressione di sé.

  2. Tutti i docenti contribuiscono alla somministrazione delle attività contenute nel "Quaderno dell'Orientamento", articolate nelle quattro sezioni: esplorazione di sé e dell'adolescenza come periodo di confusione e cambiamento, ma anche come momento in cui si prende coscienza della propria capacità di autodeterminazione; riflessione sui propri progetti/desideri; analisi della propria situazione scolastica, rispetto alle materie e alla partecipazione in generale, analisi del proprio metodo di studio; riflessione sulle proprie attitudini; analisi del sistema formativo successivo e dell'offerta formativa della città.

  3. Ogni allievo è assegnato a un docente del consiglio di classe, che svolgerà il ruolo di tutor.

  4. Il tutor ritira ed esamina i quaderni dei propri tutorati e fissa un colloquio individuale con ciascuno. Il colloquio ha lo scopo di aiutare l'alunno a mettere insieme tutte la informazioni raccolte durante il percorso e verificarne la coerenza. Una apposita scheda funge da traccia per il colloquio.

  5. Ciascun tutor riferisce al Consiglio di classe gli esiti dei colloqui.

  6. Il Consiglio di classe, in seduta plenaria, elabora il consiglio orientativo e ciascun tutor lo consegna ai propri allievi, durante un apposito colloquio individuale.

  7. Il Consiglio di classe, e in particolare ogni tutor, concorda eventuali incontri di approfondimento con le famiglie in qualsiasi fase del percorso.

Lo strumento

Il termine Caleidoscopio è stato introdotto - come proposta - alle riunioni dei Coordinatori di Classe che si sono svolte nel novembre 2019. L'etimologia del termine, “vedere bello” (dal greco καλειδοσκοπέω), rimanda all'importanza che attribuiamo alla valutazione formativa, e il suo significato figurato, che indica un insieme di cose e fatti vari e mutevoli, sembra rappresentare felicemente la nostra volontà di seguire un percorso di crescita.

Con Caleidoscopio ci si è riferiti concretamente a due cose:

- alla complessità e varietà di annotazioni e di osservazioni derivanti dai colloqui tra di noi, tra noi e gli studenti, tra noi e le famiglie;

- al luogo (o ai luoghi) in cui andare a trascrivere tutte queste annotazioni: in alcuni consigli di classe sono raccolte le osservazioni direttamente nei messaggi, in altri come allegati, in altri in mega-tabelle in cui la notazione diventa il contenuto di una cella.

Poiché sembra importante far dialogare le diverse rilevazioni e, in particolare, creare continuità tra l'accoglienza e l'orientamento, si è pensato che la raccolta in un unico spazio delle osservazioni e delle annotazioni possa rappresentare un elemento di questo dialogo.

Nella pratica, a questa esigenza ogni consiglio di classe ha già cercato di rispondere, dandosi le sue regole: foglio di calcolo contenente tutti gli appunti sui ragazzi (dal colloquio con i genitori in poi, quindi lì sono stati inseriti anche i colloqui sulla formativa - sia quanto detto tra i docenti, sia quanto emerso dai ragazzi); appunti condivisi in messaggi o in allegati.

Il "caleidoscopio", quindi, ambisce a rispecchiare la complessità e la varietà delle osservazioni e la sintesi dei punti di vista sui nostri studenti. Si tratta di una proposta in fase embrionale: la forma da dare a questo "documento" è ancora lasciata all'iniziativa dei consigli di classe, alla loro creatività e alla capacità di dotarsi di strumenti che rispondano alle nostre esigenze, che sono di sostenibilità, di funzionalità, di leggibilità e - soprattutto - di senso. Tuttavia, dalla sintesi delle soluzioni adottate, può essere possibile cominciare a definire le caratteristiche di un possibile prototipo.

Modello Caleidoscopio
Quaderno dell'orientamento
Traccia del colloquio novembre 2020/21