Giornate di formazione Indicazioni Nazionali e curricolo verticale

Istituto Comprensivo di Subiaco, 3-4-5 settembre 2013

Nei primi giorni di settembre otto formatori della ‘don Milani’ si sono alternati nell’Istituto comprensivo di Subiaco per avviare con i docenti la riflessione sulla costruzione del curricolo verticale.

La struttura formativa era basata su diverse tipologie di attività per ogni giornata di corso: conoscenza di elementi teorici, presentazione di strumenti operativi, laboratori, condivisione e confronto con i colleghi. La metodologia di lavoro intendeva costruire una connessione virtuosa fra agire e riflettere, senza trascurare i valori che nascono dallo stare insieme, dal conoscersi reciprocamente, dal costruire collaborativamente.

La prima giornata è iniziata con la presentazione di un ppt finalizzato a presentare le Indicazioni Nazionali per il curricolo nelle linee generali e in alcuni elementi specifici, in particolare quelli relativi al curricolo verticale.

La seconda parte della mattinata prevedeva la presentazione di alcuni aspetti particolari, considerati trait-d’union tra gli elementi teorici e conoscitivi e i laboratori del pomeriggio; si discuteva perciò di strumenti operativi, oltre che di ‘parole’ importanti, quelle che rendono il senso di un agire. La scuola attuale sopravvive tra difficoltà strutturali e problemi economici: gli insegnanti possono ritrovare energie e idee per trasformare la loro azione quotidiana in un’esperienza significativa per gli alunni? E’ possibile superare questa difficile contingenza con risorse ‘a costo zero’?

I docenti genovesi e di Subiaco si sono confrontati sulle loro esperienze e sulle speranze per il futuro: le parole della ‘don Milani’condivisione, comunità, inclusione, accoglienza, cura – hanno aperto un dibattito caldo e responsabile, sul quale si sono innestate le parole di Subiaco: difficoltà da superare, significati da trovare insieme, aspettative per il futuro della scuola.

Le altre due mattinate hanno visto al centro dell’attenzione la didattica per competenze e la valutazione.

La pluridimensionalità della prima (lavorare per competenze) ha portato un po’ di sconforto: la complessità sul piano operativo richiedere compresenze e molto tempo per progettare, elaborare materiali, revisionare i prodotti e i processi. E poi, non sarà l’ennesima moda del momento che tocca la scuola? La risposta è stata quella di valorizzare gli aspetti pedagogici: orientare la didattica alla significatività, analizzare e osservare i processi di apprendimento-insegnamento, documentare e condividere i materiali per costruire il patrimonio della comunità professionale.

La valutazione. Anche in questo caso è stato proposto un approccio generale conoscitivo problematizzante e posti in discussione alcuni strumenti e riflessioni in corso alla ‘don Milani’. Senza dubbio è apparso il tema più sentito, il dibattito è stato acceso e partecipato: condividere sistemi e metodologia di valutazione significa penetrare nel cuore del senso dell’insegnare, del far crescere una comunità di bambini e ragazzi, del farli sentire nella loro scuola. Si è discusso di tabelle e di medie (ma anche di alternative possibili), di motivazione e percezione di sé, ma, soprattutto, si è cercato di condividere i significati di parole e pratiche.

In orario pomeridiano si sono effettuati quattro laboratori.

Laboratorio espressivo: Scambi di esperienze per progettare un curricolo verticale (link a verifica)

Inglese: Using stories in an EFL class (link)

Matematica-scienze-tecnologia Il curricolo verticale progettato

Educazione al patrimonio

In ciascuno si sono intrecciate l’operatività, la conoscenza e la riflessione a posteriori: ci si è mossi fra le linee proposte dalle Indicazioni Nazionali, la consapevolezza didattica e formativa, lo scambio e il confronto fra i diversi ordini di scuola, la modellizzazione del curricolo verticale.

Le tre giornate si sono chiuse con un dibattito finalizzato ad avviare la progettualità per la costruzione del curricolo verticale nell’Istituto comprensivo. Interessanti, professionalmente elevate e costruttive le considerazioni, le proposte e le domande emerse nel collegio docenti:

  • recuperare una riflessione sui fondamenti delle discipline

  • condividere una declinazione comune dei concetti chiave e delle conoscenze teoriche, costruire quadri comuni a partire dallo studio e dalla discussione sui significati

  • trovare unitarietà e coerenza nella progettazione e nelle scelte strategiche

  • come conciliare l'esigenza di approfondire e condividere le conoscenze teoriche e quella di realizzare in concreto esperienze comuni?

  • organizzare percorsi in contemporanea; è importante chiedersi quali problemi, quali atteggiamenti assumono i colleghi dei differenti ordini

  • recuperare il valore della didattica attiva, valorizzare gli aspetti della cooperazione

  • socializzare le pratiche agite, trovare momenti per la riflessione su quanto accaduto

  • concentrarsi sui processi, affinare le capacità di osservazione degli allievi

  • lavorare per gruppi verticali allo scopo di mettere le fondamenta di una comune idea di scuola, di curricolo, di conoscenza integrale delle Indicazioni Nazionali

  • progettare e gestire insieme attività nelle classi-ponte, unità didattiche comuni, creare gradualmente piccoli laboratori verticali, fare proprio un metodo di lavoro che coinvolga in profondità, provare scambi professionali

  • prestare attenzione alla documentazione

  • sviluppare l'autostima e la forza di affrontare le situazioni nuove e mutevoli

  • il valore del contatto umano, per non rimanere ostaggi di incomprensioni e di esperienze negative, per dare origine a esperienze di significatività, assumendo le parole-chiave scritte dai docenti: accoglienza, comunicazione, disponibilità, evoluzione, collaborazione, capacità di confrontarsi.

L’esperienza di Subiaco è stata positiva e intensa anche per i formatori, sia dal punto di vista umano che professionale. L’auspicio è che il contatto e lo scambio continuino e si rafforzino nel tempo.