Tutte le attività della scuola sono ispirate ai criteri della ricerca-azione; tuttavia su alcuni segmenti significativi dell'esperienza didattica ed educativa si attivano percorsi di indagine e riflessione più circostanziate e strutturate.
In coerenza con le prospettive emerse al termine dello scorso anno scolastico, in quello corrente la comunità professionale della don Milani è impegnata in un percorso di lavoro particolarmente articolato.
Nei primi mesi, è prevista l’azione di tre gruppi di lavoro tematici, di cui due incaricati di predisporre strumenti e procedure atte a rendere sistematici gli interventi progettati l’anno scorso (tutoraggio e promozione delle abilità di studio di base), il terzo con il compito di istruire il percorso successivo, relativo all’introduzione di pratiche di valutazione narrativa.
Per realizzare un percorso di ricerca partecipata condivisa, i Consigli di Classe (CdC), o, meglio dei gruppi rappresentativi degli stessi, al fine di garantire la sostenibilità dell'impegno, hanno assunto il compito di elaborare strumenti e strategie efficaci per monitorare e supportare lo sviluppo di competenze trasversali, comprese quelle digitali, che promuovano l’apprendimento, anche attraverso la ridefinizione delle pratiche valutative in senso formativo.
Tale scelta è stata determinata da una serie di osservazioni: in primo luogo, gli esiti del lavoro dei gruppi di ricerca del precedente anno scolastico hanno fatto emergere un rilevante interesse per questo aspetto. Quindi, anche il questionario realizzato al termine delle lezioni ha confermato l'esigenza di concentrarsi sugli apprendimenti degli allievi e sull'individuazione di modalità efficaci di intervento per promuoverli. Infine, anche il monitoraggio della piattaforma di comunicazione in uso nella scuola ha consentito di rilevare che i forum dei consigli di classe, solitamente gli ambienti più attivi, contenevano spesso richieste di maggiore approfondimento rispetto all'effettivo sviluppo di competenze da parte dei ragazzi.
All'avvio di un nuovo triennio di sperimentazione, la comunità professionale don Milani ha sentito il bisogno di 'rifondare' i propri ormai consueti percorsi di ricerca (quale curricolo? quale docente?) a partire da una ricondivisione di un'idea complessiva di scuola.
A tal fine, sono state proposte alcune letture di ispirazione e natura anche molto diversa, che permettessero di arricchire la riflessione e stimolare un dibattito utile alla costruzione di nuovi orizzonti di significato. Lo scopo era definire alcuni principi ispiratori irrinunciabili del servizio scolastico e riprendere la riflessione sulle pratiche agite a partire da una verifica di coerenza con essi, nel solco dell'abituale pratica di ricerca.
Nel corrente anno scolastico, la progettazione del percorso annuale di ricerca è stata particolarmente complessa, perché si è cercato di perseguire in modo integrato un insieme di obiettivi:
valorizzare i percorsi precedenti, individuandone uno sviluppo coerente;
mirare a raggiungere in modo concreto e documentato un importante obiettivo di progetto, anche in vista dell’imminente rendicontazione per la proroga;
prevedere fin da subito un percorso articolato, che inizia col Seminario, ma si sviluppa in successivi appuntamenti già fissati e strutturati;
riconoscere, valorizzare e incardinare nel nostro progetto di ricerca stimoli e contributi di esperti esterni che da tempo lavorano con noi, hanno manifestato grande interesse per il nostro agire e possono aiutarci ad approfondire il tema di interesse con approcci diversi.
Per fare ciò, è stata promossa una riscrittura degli standard professionali proposti dal Ministero (Dossier MIUR 2018), che li contestualizzasse in riferimento al segmento scolastico di interesse, senza perdere di vista la lunga riflessione già sviluppata sul nostro curricolo e sulle scelte contenutistiche e metodologiche fondamentali che orientano i docenti di ciascuna disciplina, per consentire alla scuola ‘media’ di raggiungere i propri primari obiettivi di scoperta e orientamento.
Tuttavia, per affrontare questa complessa operazione con un maggiore livello di coinvolgimento e consapevolezza, abbiamo pensato di far precedere la scrittura, realizzata nel secondo quadrimestre, dall'attivazione di focus group condotti da un formatore di impostazione “clinica” (3 gruppi composti da una decina di insegnanti), seguiti da opportuna restituzione, in cui approfondire la riflessione sul “fare” ed “essere” a scuola degli insegnanti, sul loro ruolo, sulla individuazione e costruzione di una propria e peculiare identità professionale. Tale esigenza, infatti, appare ancora più urgente nella Scuola Secondaria di I grado, che è forse il ciclo scolastico che presenta maggiore complessità in termine di processo formativo e di tematizzazione pedagogica, anche a causa del problema posto dall'intreccio di abilità educative e di competenze didattiche richiesto ai docenti.
La seguente documentazione permette di ripercorrere lo sviluppo in itinere del lavoro:
A partire da questo anno scolastico, la comunità professionale della don Milani aveva previsto di “mettere concretamente alla prova” l’assetto organizzativo definito nell’anno precedente, pensato per sostenere con maggiore coerenza le molteplici attività della scuola (progettazione curricolare, supporto ai processi educativi, sviluppo professionale, ricerca), attraverso la programmazione di una serie di attività.
In particolare, si era prevista la costituzione di piccoli gruppi di lavoro, dedicati all’esame e alla riprogettazione di alcune caratteristiche pratiche didattiche ed educative.
Il sopraggiungere della pandemia da Sars-Covid 19, la conseguente chiusura delle scuole e la successiva attivazione della Didattica a distanza hanno ovviamente interrotto il percorso immaginato, ma non hanno fatto venire meno l’attitudine a considerare le soluzioni operative adottate, proprio in una circostanza tanto imprevedibile, un oggetto privilegiato di ricerca partecipata.
Nella prospettiva di avviare il lavoro programmato, il tradizionale seminario di inizio anno ha avuto un duplice scopo:
esplicitare e condividere i compiti specifici assunti dalle diverse articolazioni strategiche e operative;
avviare piccole esperienze mirate di sperimentazione di un protocollo di ricerca condiviso, mirato alla messa in discussione di specifiche pratiche educative e didattiche consolidate
Di seguito si trova la documentazione di questa prima fase di lavoro: la presentazione illustrata durante il seminario e la scheda elaborata per sostenere il lavoro dei gruppi di ricerca.
Presentazione Seminario iniziale
L’abbattersi della pandemia da Sars-Covid 19 e la conseguente chiusura delle Scuole hanno fatto sì che tutte le energie dei docenti fossero catalizzate dalla necessità di avviare un tempestivo, organico ed efficace programma di interventi didattici a distanza, caratterizzato, altresì, da originali iniziative per mantenere coesa la comunità che si riconosce attorno alla Scuola don Milani, come la Radioweb.
Per quanto riguarda la ricerca collettiva della don Milani, inoltre, se non è stato possibile portare a compimento il percorso immaginato durante il Seminario, si è comunque mantenuta viva l’idea di far diventare le pratiche più caratteristiche e complesse un oggetto di riflessione critica.
L’anno scolastico 2018/19 costituisce il primo dei tre anni di proroga autorizzata dal Ministero per il progetto di ricerca e innovazione.
Per tale ragione, la comunità professionale della scuola ha stabilito di dedicare il proprio impegno alla riflessione preliminare rispetto alle connotazioni peculiari di questo nuovo periodo di attività.
In questa prospettiva, si sono avviati i seguenti tre filoni di lavoro, tra loro interrelati.
Riorganizziamoci! Un gruppo di lavoro di circa 20 docenti della Scuola, individuati su base volontaria, ma anche con attenzione alla varietà di esperienze e competenze presenti, si dedica alla declinazione operativa dei nuovi obiettivi del progetto e alla definizione di rinnovati assetti organizzativi, funzionali al loro perseguimento.
Prosecuzione del percorso di lavoro sull’orientamento, integrato da pratiche di tutoraggio, che confluisce nel più ampio Progetto Caleidoscopio
Nel portare a conclusione il proprio lavoro di riflessione condivisa su senso, scopi e caratteristiche del curricolo della scuola 'di mezzo', i docenti della Scuola don Milani intendono intraprendere un nuovo percorso di ricerca partecipata che si focalizzi sulla relazione tra il curricolo proposto, in tutte le sue componenti, e la valenza spiccatamente orientativa di questo segmento scolastico.
Nel definire tale processo, dunque, si terrà presente il consueto paradigma di ricerca, per cui, a partire da concreti problemi rilevati dalla comunità, si ipotizzano possibili soluzioni, accompagnate da una opportuna chiarificazione concettuale degli elementi richiamati e da una loro traduzione operativa, in termini di azioni concrete, adeguatamente monitorabili.
Al centro del nostro interesse abbiamo da tempo messo il curricolo che la nostra Scuola propone un curricolo che viene pensato, progettato, realizzato, documentato e su cui è necessario non interrompere la riflessione.
L'interesse per il curricolo e per una sua adeguata documentazione si connette con numerose esigenze e fa riferimento a numerosi destinatari:
Sviluppare, valutare e certificare competenze: quali strategie?
Situazione di partenza
La sperimentazione del nuovo modello per la certificazione competenze ha costituito l’occasione per utilizzare nel concreto le Indicazioni nazionali 2012 e, in particolare, avviare un processo di riflessione sulla coerenza del curricolo proposto, la condivisione di scelte metodologico-didattiche attive e innovative, la capacità di utilizzare tecniche e strumenti sostenibili per il monitoraggio dei processi di insegnamento/apprendimento e la congruenza e significatività delle pratiche valutative.
Quadro di riferimento
L'ordinamento scolastico vigente (DPR n. 122/2009) prevede che al termine del primo ciclo di istruzione sia rilasciata ad ogni allievo una certificazione delle competenze acquisite in esito al percorso formativo frequentato. Il rilascio della certificazione è di competenza dell'istituzione scolastica frequentata dall'allievo, che vi provvede adottando strumenti certificativi elaborati autonomamente.
Le Indicazioni Nazionali per il curricolo (DM 254/2012) dedicano al tema della certificazione delle competenze un intero capitolo che sottolinea come la certificazione debba "attestare e descrivere le competenze progressivamente acquisite dagli allievi", sottolineandone la valenza educativa, di documentazione del percorso compiuto da commisurare al "profilo delle competenze" in uscita dal primo ciclo, che rappresenta "l'obiettivo generale del sistema educativo e formativo italiano".
Il Ministero dell'Istruzione ha affidato al Comitato Scientifico Nazionale, già incaricato di accompagnare l'attuazione delle Indicazioni, il compito di elaborare una proposta di strumenti certificativi in linea con le finalità previste dal quadro normativo e in coerenza con il nuovo impianto educativo, pedagogico e curricolare delle Indicazioni Nazionali.
Il percorso di ricerca ha come oggetto un complesso intreccio di obiettivi dell’azione educativa e di strategie didattico-organizzative, che si esplicitano in una serie differenziata di domande-guida:
L’utilizzo sistematico del cooperative learning può aiutarci ad agire efficacemente su relazioni, climi e inclusione?
Può aiutarci a favorire lo sviluppo di competenze meta cognitive?
Può aiutarci a rendere più generalizzato il lavoro per competenze?
Una scuola che si intitola a don Milani non può non avere l’attenzione ai bisogni speciali nel suo dna: ‘Non c’è nulla di più ingiusto che far parti uguali fra disuguali’. E’ storia della scuola e della comunità di docenti, che rinnova e intensifica la dimensione di comunità professionale: abitare con forza e con impegno il proprio contesto formativo, assumendo, come singoli e come team, la responsabilità della costruzione e della realizzazione di percorsi formativi e di ricerca finalizzati all’inclusione.
Ma i bisogni di tutti sono speciali, caleidoscopici, particolarmente nell’età adolescenziale, e concorrono a definire lo sfondo sul quale si staglia la giornata scolastica. Perciò la riflessione sul curricolo implicito e sui percorsi di equità, fortemente al centro dell’attenzione nell’anno scolastico precedente, riprende il suo percorso.
A conclusione del lavoro di ricerca sulle competenze e i processi di apprendimento, si riapre il percorso orientato verso l'integrazione e la revisione del curricolo della scuola nei suoi diversi aspetti: curricolo formale (disciplinare e interdisciplinare, competenze), aspetti educativi e di didattica implicita (curricolo sommerso).
L’Organizzazione del tempo e degli spazi, la flessibilità delle aggregazioni, l’ omogeneità pedagogica ed educativa sono i punti caldi da cui la ricerca in corso ha preso le mosse.
A partire dall'anno scolastico 2009-010, una parte rilevante dei percorsi di riflessione della scuola si è orientata in direzione dell'indagine verso i fattori sommersi dei processi formativi, recuperando una visione complessa degli stessi. Nei due anni precedenti lo sforzo era stato indirizzato alla messa a punto e al collaudo degli strumenti di valutazione dei prodotti dell'apprendimento, parte integrante della costruzione di un curriculum condiviso.
Dopo due anni di sperimentazione, tutta la scuola, con il contributo dell' Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR di Genova, si interroga sull'uso della piattaforma di comunicazione a distanza, sulla quale si è progressivamente trasferita una parte consistente del lavoro di progettazione, organizzazione e riflessione del collegio e di tutte le sue articolazioni (v. anche pubblicazioni)
Obiettivi
Fare in modo che lo strumento di rete migliori l'efficacia e la qualità del lavoro, sia nei suoi aspetti ordinari che in quelli straordinari previsti dal progetto di sperimetazione
Azioni propedeutiche e Documentazione
Condivisione di dati sintetici quantitativi dell'attività in rete sul forum del collegio
Ricostruzione sintetica delle origini e dell'evoluzione del fenomeno
Il seminario, articolato in due mezze giornate di lavoro, dopo due anni di sperimentazione, voleva dedicare un tempo adeguato, non solo tecnico, ad uno dei nodi strutturali del funzionamento che coinvolge la fisionomia stessa della scuola: come distribuire in modo equo ed efficace i compiti di sistema e le funzioni di coordinamento delle commissioni di lavoro e dei Consigli di classe?
Obiettivi
Ridefinizione dei criteri per la composizione dei gruppi di lavoro
Ridefinizione dei compiti dei gruppi
Identificazione del "peso" relativo dei gruppi
Identificazione del rapporto tra lavoro on line e in presenza
Metodo e azioni
Alternanza di lavoro in plenaria e in piccoli gruppi. Ciascun gruppo affrontava le tematiche relative ad una specifica commissione. In plenaria si impostava il lavoro, definendo obiettivi e criteri e, a conclusione, si condividevano i risultati delle singole unità di lavoro cercando una sintesi e formalizzando proposte con carattere di operatività.
Nei gruppi, entro la cornice degli obiettivi di fondo, si è scelta la tecnica del brain storming, puntando al massimo della partecipazione.
Ruolo cruciale era affidato alla funzione di coordinamento e conduzione dei gruppi di lavoro. Il coordinatore aveva anche il compito di cercare una sintesi/sistemazione delle idee liberamente generate
Documentazione
Progetto Equità- Climi di classe, climi d'istituto
Tema: Contesti di apprendimento
Il progetto si colloca nell’ambito del Percorso “Una diagnosi dell’equità dei sistemi scolastici per progettare azioni migliorative” promosso dal Comune di Genova, Ufficio Patto Scuola con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale, della Facoltà di Scienze della Formazione, della Direzione Regionale del Ministero della Pubblica Istruzione.
Al Percorso hanno aderito in totale 19 scuole della Provincia con una notevole diversificazione dei filoni tematici prescelti fra cui: formazione classi, capacità di cittadinanza, giustizia come possibilità di essere felici, definizione del concetto di equità, il sistema di valutazione, la continuità, uguaglianza di opportunità …
Obiettivi
- Versante docenti: avviare pratiche riflessive sui “contesti di apprendimento” intesi come pluralità di dimensioni che costituiscono il setting entro cui l’apprendimento si realizza e si declina, tanto nel senso disciplinare quanto su percorsi trasversali alle materie.
- Versante alunni: Agire sui contesti educativi - offrendo un ambiente facilitante ed una pluralità di occasioni formative, prestando attenzione alle modalità di apprendimento di ciascuno per favorire l’equità, intesa come:
- rispetto dell’identità di apprendimento dei singoli alunni;
- potenziamento delle capacità dei singoli;
- recupero delle situazioni di svantaggio
- Monitorare e Studiare i processi al fine di restituire modelli di utilizzazione virtuosa degli strumenti di analisi e di studio statistico dei dati
Principali attività svolte
1 Individuazione dei soggetti da coinvolgere
2 Progettazione di un percorso di formazione e/o autoformazione iniziale su temi quali:
Stili di apprendimento …
Contesti ….
Climi di lavoro …
Uso degli spazi …
3 Ascolto di docenti ed alunni su:
In quali situazioni ritengono di imparare meglio (alunni)
Quali contesti ritengono più efficaci per l’apprendimento (docenti, alunni)
Quali stili didattici sentono come più congeniali (docenti, alunni)
Dove ciascuno (docente, alunno…) riesce a dare il meglio di sé?
4 Costruzione strumenti di osservazione – documentazione
Questionario di autovalutazione, formazione dei gruppi per i focus
5 Utilizzazione degli strumenti predisposti per l’analisi dei dati raccolti e loro formalizzazione
6 Rielaborazione dei dati che emergono e riprogettatazione dei percorsi del curricolo e dei contesti di apprendimento in relazione ai punti problematici
Documentazione
Il progetto, condotto d'intesa con la Facoltà di Scienze della Formazione, si situa nel contesto più ampio della messa a punto di strumenti di valutazione delle competenze e intende compensare una debolezza nell'ambito dell'individuazione dei disturbi specifici dell'apprendimento. In particolare ha avuto la funzione di introdurre elementi di consapevolezza e di competenza nella discriminazione e definizione dei deficit di attenzione, spesso confusi con fenomeni di dislessia e discalculia.
Obiettivi
Accrescere la formazione dei docenti rispetto ai disturbi dell’apprendimento;
fornire materiale utilizzato dal centro "Bozzo" per tracciare il profilo in entrata degli alunni;
ampliare e approfondire i risultati della ricerca sviluppata all’interno del gruppo "valutazione";
valutare la ricaduta dell’azione educativa della scuola (autovalutazione della scuola);
arricchire l’offerta formativa.
Persone
L'attività è stata coordinata dalla prof.ssa Laddaga (Don Milani), la consulenza scientifica è del Prof. Benso e della Dot.ssa Mazzoni ( "Polo Bozzo" , polo universitario che si occupa di ricerca, consulenza e formazione nel settore dei disturbi del linguaggio e dell'apprendimento)
Documentazione